Roma è meravigliosa. Ci sono stata una volta sola dopo la laurea.
Un weekend tra arte, storia, luoghi indimenticabili visitati perlopiù a piedi e cibo anzi no, il cibo, proprio il cibo è mancato. Non ne ho memoria, credo di non aver mangiato nulla dalla gioia.
Alloggiavo in un B&B nei pressi del centro e invece di andare alla scoperta dei migliori ristoranti della città mi accontentavo di sopravvivere con la colazione, come una studentessa qualunque.
Ma il mio sogno “proibito” è sempre stato la cacio e pepe, uno dei piatti forti della tradizione romana di cui ho trovato un lungo elenco di “ricette perfette” sul web. Io però non ho mai osato provarne una, piuttosto ho sempre pensato che – la prima volta che torno a Roma voglio mangiare la cacio e pepe!
Amo il pepe, le spezie, il cibo piccante e i gusti decisi. Anche con la carbonara ho un certo feeling, l’ho già preparata tante volte a casa con buoni risultati.
Quest’anno mi sono imposta di viaggiare di più e nella lista delle città che desidero visitare, o rivisitare come in questo caso, c’è sicuramente Roma.
Intanto, visto che a Milano non ci facciamo mancare niente, sono andata ad assaggiare la cacio e pepe in un ristorante che ne porta il nome: CACIO & PEPE – bottega romana in Via Anfossi, nei pressi di Piazza 5 giornate.
Una bottega romana dall’atmosfera che non ti aspetti, semplice e ricercata al tempo stesso, che forse pensando a Roma t’immagini un po’ di caciara in più, un ambiente chiassoso e invece no, al contrario qui c’è intimità.
I colori sono caldi così come le luci che illuminano la sala, predomina il legno, una serie di cornici adornano le pareti.
I tavoli sono a specchio (alcuni in marmo) e le sedute vintage, anni ’50, niente tovaglia, la mise en place è semplice.
Do’ un occhiata al menù più che altro per presa visione perché ho già le idee molto chiare. Un elenco di pietanze, dall’antipasto al dolce, con qualche variante non proprio in linea con la tradizione romana: dal polpo tiepido con puntarelle (€ 11,00) alle scarmorzine con lardo di colonnata (€ 11,00) e la tartare di fassona con olive, capperi e pomodorini datterini (€ 21,00).
Io ho scelto i classici carciofi alla romana (€ 10,00) teneri e delicati, è mancato solo un pizzico di sale per i miei gusti, nulla di irreparabile.
Al contrario, il tortino di carciofi e patate con fonduta di taleggio è saporito e gustoso, ottimo.
Come primo piatto ho scelto la cacio e pepe ma in elenco oltre a gricia, amatriciana e lasagnetta non può mancare la carbonara, proposta in altre due versioni oltre quella classica: tartufata (€ 18,00) e con i fiori di zucca (€ 14,00).
La cacio e pepe ha soddisfatto le mie aspettative?
La cacio e pepe è un piatto facile solo in apparenza. Sono tre gli ingredienti principali: pasta, formaggio e pepe. Per quanto riguarda il formaggio, regola vuole che si utilizzi solo pecorino romano, il formaggio stagionato perfetto se desiderate ottenere una crema fantastica, soprattutto se mescolato con acqua calda. Da tradizione il pecorino va aggiunto a fine cottura, quasi a fuoco spento, in altre ricette la crema di formaggio va preparata prima.
I tonnarelli sono il formato di pasta ideale e qui ci siamo, perché i tonnarelli sono proprio quelli che ho mangiato.
In alcuni ristoranti laziali la pasta cacio e pepe viene servita all’interno di una forma di parmigiano, in questo caso mi è stata servita direttamente nel piatto. Siamo pur sempre in trasferta.
Purtroppo non ho termini di paragone e mi sono affidata unicamente al gusto personale: il piatto è saporito, la consistenza è cremosa come mi aspettavo, ma avrei preferito più pepe.
In carta anche una serie di dolci (€ 8,00) classici, che non ho assaggiato perché ero decisamente sazia.
E adesso, prima di tornare a Roma, non mi resta che provare a preparare la cacio e pepe a casa.
CACIO E PEPE – Bottega Romana
Via Augusto Anfossi, 2
Tel 025458017