È innegabile, la preparazione del pane ha in sé qualcosa di speciale; il profumo dell’impasto, la consistenza morbida della mollica in contrasto con la crosta fragrante.
Durante la quarantena abbiamo sentito ancora più forte il bisogno di mettere le mani in pasta, tant’è che scarseggia la farina ed il lievito è quasi introvabile.
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Il pane, per la maggior parte di noi, ha sicuramente un valore affettivo.
Esistono numerose tradizioni e rituali legati alla preparazione del pane. Quando ero bambina, ad esempio, ogni famiglia faceva il pane in casa pagando al fornaio del paese la cottura. Il pane si impastava una volta a settimana e si usava solo lievito madre.
La nonna e la mamma impastavano pagnotte di grano duro rotonde, belle grandi, sulle quali mettevano una sigla, ricavata da un pezzetto di impasto, che altro non era che l’iniziale del proprio nome. Allora contrassegnare il pane, personalizzarlo con un simbolo, permetteva a ciascuna famiglia di riconoscersi; e di rendere riconoscibile, anche dopo la cottura, il proprio impasto.
Michele, si chiamava così il fornaio del mio paese, passava a ritirare le pagnotte, che venivano disposte su una lunga tavola di legno infarinata.
Urlava a gran voce – “Hai fatto il pane? (l’aveit fatt r pan?) – pane, ma anche focacce, a volte teglie di pasta o carne.
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In questo periodo, come tutti, anch’io mi sono data da fare con i lievitati. Mio padre dice sempre che sono fortunata, perché ho le mani calde come la mamma. La temperatura della mani aiuterebbe infatti la lievitazione durante il processo di lavorazione.
Ecco quindi la ricetta del pane fatto in casa, una pagnotta bella grande con l’alveolatura fitta, proprio come una volta. In questo caso ho usato il lievito di birra.
COME UNA VOLTA, LA RICETTA DEL PANE FATTO IN CASA
Ingredienti
500 g di semola rimacinata (io Selezione Casillo)
300 g di farina 00 o 0
550 ml di acqua
20 g di sale
20 ml di olio extravergine di oliva
8 g di lievito di birra
PROCEDIMENTO Mettete le farine in una ciotola. Sciogliete il lievito di birra in 500 ml di acqua tiepida ed impastate energicamente per pochi minuti. Sciogliete il sale nella parte di acqua restante e aggiungete l’olio di oliva. Versate entrambi nella ciotola e continuate ad impastare fino a completo assorbimento.
Trasferite l’impasto su un tavoliere di legno infarinato e lavoratelo finché sarà liscio e omogeneo. Aiutatevi con la farina sé necessario.
Lasciate riposare l’impasto per mezz’ora. In questo lasso di tempo, ogni 10 minuti, tornate a lavorarlo per tre volte. Poi richiudete il panetto verso il basso, infarinatelo sotto e in superficie e posizionatelo su una teglia.
Coprite con un canovaccio e una coperta, proprio come una volta. Fate lievitare per 4 ore.
Trascorso questo tempo, mettete un pentolino con dell’acqua sulla placca del forno e scaldate alla massima temperatura (io 250°). L’acqua serve a mantenere l’umidità nel forno e impedire che la crosta del pane secchi troppo in fretta impedendogli di gonfiarsi.
Infornate il pane e abbassate subito a 220°.
Fate cuocere per 40/45 minuti circa (secondo la dimensione della pagnotta) togliete il pentolino a metà cottura.
Non vi resta che assaggiare, chi può resistere al profumo del pane appena sfornato?